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L’estate sta finendo

Carissim*, si sta concludendo il mese più caldo dell’anno, e non parliamo solo della questione meteorologica: per chi fa il nostro mestiere in una località turistica, agosto è, con il Natale, un periodo molto frenetico: orari impossibili, ospiti da far accomodare, piatti da raccontare, commensali da servire, vassoi su vassoi da portare e tavoli da apparecchiare/sbarazzare alla velocità della luce. Siete passati davvero in tanti e speriamo i mesi autunnali siano clementi e vi permettano interessanti gite fuoriporta per tornare a trovarci tra le nostre montagne.

Dal 6 settembre torneremo ai nostri soliti orari: lunedì riposo, da martedì a venerdì aperti per cena, sabato e domenica pranzo e cena.

Cosa ci porteremo dietro di questa stagione? I vostri sorrisi e la vostra comprensione per scelte che non derivano da noi.

C’è un’altra cosa però che ci ricorderemo di questa folle estate: gli ultimi dessert preparati dalla nostra Francesca. A inizio settembre infatti appenderà la giacca del Cantinì al chiodo per indossarne una nuova.

Inutile dire che siamo tutti molto felici per lei, anche sentiremo molto la sua assenza e la sua mancanza, perché Franci è un vulcano di energia sempre sorridente; speriamo la sua nuova avventura vada per il meglio, ma se così non fosse siamo pronti a fare carte false per riaverla nella nostra cucina.

Preparate i fazzoletti, vi lasciamo alcuni dei suoi pensieri su questi anni passati insieme. Intanto, potrete gustare le sue prelibatezze fino a domenica 5 settembre: poi non dite che non ve l’avevamo detto!

A presto Pizio, sarai sempre la benvenuta al Cantinì!


Lasciare il Cantinì è stata una scelta difficile, perché è facile abbandonare la nave quando ci si trova male, ma quando ti trovi così bene, la cosa si fa complicata.

Ci pensavo da un po’: la voglia di migliorarmi, di crescere professionalmente e di fare un’esperienza di “un certo tipo” era forte. Ho sempre pensato che il giorno che avessi lasciato il Cantinì sarebbe stato per iniziare un’avventura in un ristorante di livello superiore. E così, dopo averne parlato a lungo con il mio ragazzo Luigi, ho selezionato i ristoranti che ritenevo più interessanti per il percorso che avevo in mente per me ed ho inviato loro la mia candidatura, pensando che non avrei mai avuto risposta da nessuno di loro. Invece a volte la vita ci sorprende e, non solo la risposta è arrivata, ma è stata anche positiva. Ora devo capire come dirlo a Fanny [il mio Golden Retriever], ma sono sicura che capirà!

Come nello sci, il divertimento non è  quando scendi a spazzaneve ma quando tiri curve da paura, e così il lavoro, i primi mesi andavo a spazzaneve, ed era tutto tranne che rose e fiori, ma poi pian piano ho iniziato a far le curve e tutto è diventato sempre più bello e interessante.

Penso che un grazie non basterà mai per quello che tutta la famiglia del Cantinì ha fatto per me, partendo da Matteo, a Marco, Gabriele, Francesca e tutti quelli che son passati dal locale, per poco o tanto tempo.

Avete deciso di credere in me, come nessun altro ristoratore aveva fatto prima [non è una critica per chi mi ha detto di no: ero un caso disperato]. Avete avuto la forza e il coraggio di sopportare la Franci che ne combinava una dietro l’altra, mi avete spronata sempre a fare meglio, spesso credete più voi in me di quanto faccia io stessa, mi avete dato la possibilità di esprimermi, di provare e di sbagliare, soprattutto di sbagliare, perché se non si ha la possibilità di fare degli errori non si imparerà mai e non si migliorerà mai.

Avevo già provato qualche anno fa un’esperienza di questo livello: pochi mesi al Lido 84 a Gardone Riviera, un periodo bellissimo e che resterà per sempre nel cuore, ma appena uscita dalla scuola alberghiera era tutto nuovo e non ero pronta per godermi l’avventura appieno. Tornare nella brigata di uno stellato è un sogno che si realizza, spero di essere pronta ed esserne all’altezza.

Un altro sogno che prima o poi spero esca dal cassetto è quello di avere un mio ristorante a Schilpario. Me lo immagino un po’ come il Cantinì, dove entri e stai bene, ti senti a casa e mangi bene. Mi piacerebbe fare una cucina genuina e nostrana, rispettando la tradizione e facendo l’occhiolino al futuro. È però presto parlarne, magari resterà solo un sogno, magari si realizzerà e sarà totalmente diverso da come me l’immagino ora.

Adesso sono qui con un mucchio di emozioni che non so gestire: da un lato la voglia di imparare di vedere cose nuove e di dare il meglio di me in questa nuova esperienza, dall’altro il magone di lasciare tutto ciò che mi fa stare bene e di lasciare il “mio” Cantinì, anche perché il bello stava arrivando ora: come nello sci [lo sapete no che io vengo da quel mondo lì?] il divertimento non è  quando scendi a spazzaneve ma quando tiri curve da paura, e così il lavoro, i primi mesi andavo a spazzaneve, ed era tutto tranne che rose e fiori, ma poi pian piano ho iniziato a far le curve e tutto è diventato sempre più bello e interessante.

Spero di aver lasciato anche io qualcosa di buono a voi e al Cantinì.

Sapete che ho il cuore di ghiaccio, che non mi affeziono quasi mai, ma quando lo faccio do tutta me stessa, e con voi mi son sentita libera di essere la vera me, quindi grazie di tutto.

Mi mancherete, già lo so.

Vi voglio bene belliii

pastrychef

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